Suino Nero delle Alpi

Alpicoltura

Oggi sulle alpi è per lo più necessario l'allevamento in stalla

Negli ultimi cento anni abbiamo perso nell'area alpina quasi tutte le nostre razze alpine di suini. Solo nell'Italia del nord fino a poco tempo fa sono scampati all' estinzione alcuni ultimi esemplari. Sì, è vero che l'alpeggio dei suini non è cessato - ancor'oggi i suini vengono portati nei pascoli d'alta montagna con le mucche per l'utilizzo del siero - ma l'alpeggio dei suini ha cambiato radicalmente. Perché?

  • A causa della loro corporatura, le moderne razze di produzione intensiva non sono più idonee a brucare nei pascoli alpini (zampe corte, corpi allungati e pesanti).
  • Le odierne razze di color rosa sono prive di pigmenti nella pelle e sopportano a stento le forti radiazioni ultraviolette delle Alpi. Si procurano in poco tempo scottature da sole (situazione critica!)
  • Le razze di oggi devono essere protette da bruschi cambiamenti del tempo, grandi escursioni termiche e rapidi cambiamenti climatici nel rigido clima alpino.
  • Bisogna porre un freno agli odierni alti costi di assistenza.

Bilancio: E' vero che gli animali di oggi in casi isolati continuano ad essere portati nei pascoli d'alta montagna con le mucche per sfruttare il siero, ma là vengono tenuti per lo più solo in stalle e inoltre vengono governati con aggiunta di cereali. Con gli originari suini da pascolo estensivo delle Alpi non hanno più molto in comune.

Wiesen SASanimale pigmentato in campo libero

Sonnenbrandanimale non pigmentato in stabulazione

Le vecchie razze permettevano l'allevamento allo stato brado
– una possibilità di successo per un' alpicoltura sostenibile

I suini delle Alpi di prima avevano un colore scuro, un folto rivestimento di setole e una pelle più spessa. Con ciò erano più resistenti alle scottature da sole e particolarmente avvezzi alle condizioni atmosferiche estreme presenti in montagna. Come suini da pascolo estensivo erano per corporatura adatti ai pascoli alpini. Le razze di una volta non erano solo consumatori di siero, ma anche consumatori di foraggio su pascoli d'alta montagna di poco valore. Rappresentavano un vero e proprio patrimonio culturale ed avevano anche un'enorme importanza per l'economia e l'ecologia delle Alpi.

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